Le notizie arrivano per il momento a sprazzi, ma la famiglia di Bunny Lee ha recentemente pubblicato tutte le informazioni per obitorio e funerali. Poche sono le parole esposte attraverso i social media.
Deeply saddened to hear the news of the passing of BUNNY STRIKER LEE #Reggae has lost another one it’s most legendary producers and personalities
May his soul be blessed and rest in peaceTHANK YOU FOR THE AMAZING MUSIC King#BunnyStrikerLee #BunnyLee pic.twitter.com/q9PZ3poFTL
— Junior Rodigan (@JuniorRodigan) October 7, 2020
Un tweet chiaro arriva da Junior Rodigan. “È con profonda tristezza che apprendo della notizia della morte di Bunny Striker Lee. La musica Reggae ha perso un’altra leggenda della produzione musicale. Che la sua anima sia benedetta e che riposi in pace”.
Grazie per tutta la splendida musica Re.
Nato a Kingston nel 1941, comincia ad entrare nel mondo musicale giamaicano grazie al amico Derrick Morgan che lo inserisce a lavorare nell’etichetta Treasure Isle di Duke Reid nel 1962. Una serie di collaborazioni incredibili come con Ken Lack, Llyod Jackson, Roy Shirley. Meno di 10 anni dopo, l’incontro con King Tubby cambia decisamente la sua vita. Con Tubby comincia a creare quelli che ora conosciamo come Dubplate, lati dei vinili esclusivamente strumentali così da lasciar spazio interpretativo ai DJ dei Soundsystem dell’epoca.
Decine e decine e decine di successivi, costellano la sua carriera da qui in poi. Fra i tanti le collaborazioni con Johnny Clarke, Owen Grrey, Cornell Campbell, Ken Boothe. King Tubby si allontana da Bunny Lee, creandosi una sua personale etichetta discografica e le collaborazioni cominciano lentamente a diminuire. Nel più recente passato, Bunny Lee aveva acquistato lo storico studio di Joe Gibbs a Kingston, Giamaica senza però mai spiccare per produzioni e per pubblicazioni.