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Le keyboards. Quelle tastiere in levare, quegli organi, pianoforti che tanto hanno creato melodie e fatto muovere corpi nei migliori concerti della storia della musica in levare. Se di questo stiamo parlando non si può non ricordare la figura di Earl Lindo: king of Keyboards.

Earl Lindo
Earl Lindo alle tastiere

Nato a Kingston, Jamaica il 7 Gennaio del 1953, Earl si avvicina alla musica fin da ragazzino quando comincia a dividersi fra scuola, il programma televisivo trasmesso da JBC Where It’s Ar e le intere giornate alla corte di Coxsone Dodd’s. In quello studio, visto come una vera e propria palestra artistica per E., mister Wide (così veniva soprannominato nda.) sperimenta e scrive ore ed ore di musica, incidendo le sue creazione nei primi vinili in levare dell’isola giamaicana. Nel 1973, la svolta.

Viene chiamato alla corte di Robert Nesta Marley e con i The Wailers parteciperà al tuor US con l’album Burnin’. Un album che ha bisogno di ben poche presentazioni. L’esperienza accumulata negli studi di sir. Coxsone Dodd’s e quella sul palco con Bob Marley, portano Earl Lindo ben presto nel olimpo dei musicisti giamaicani. Il suo tocco sulla tastiera e la sua sensibilità verso la melodia schioda lo strumento stesso da un ruolo secondario a ruolo primario. Non solo quindi elemento ritmico e minimale, ma elemento di spicco di un’arrangiamento complesso com’è la musica Reggae. Perchè che si voglia dire che “La Reggae Music è forma banale e semplice della black music made in US”, allora non ci trovate d’accordo.

 

 

Dopo diverse esperienze come arrangiatore e come musicista per gente del calibro di Culture, I Roy e Al Brown nel 1978 torna a militare nei The Wailers suonando dischi come Babylon by Bus, Survival e Uprising.

 

 

Abbiamo scelto proprio Forever Loving Jah, come traccia per descrivere le sue qualità ma soprattutto al sua delicatezza e la sua sapienza nel dosare il suo astro artistico in un così complesso progetto musicale come i The Wailers. Progetto che ha visto più volte la fuoriuscita dalla band di personaggi importanti della musica in levare, per la prevaricazione artistica del front-man. Del tutto giustificata? Non sappiamo e non giudichiamo. Ma i pianoforti, i Rhodes, organetti e clavinet sono sotto le sue mani. E si sente.

Muore, il 4 Settembre 2017, all’età di 64 anni per un problema al apparato digerente che lo costringe prima al ricovero e poi alla morte in un ospedale di Londra.

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